La nuova frontiera del Filler
Negli ultimi tre anni sta
prepotentemente prendendo posto l’idrossiapatite di calcio, il filler
più utilizzato negli Stati Uniti che al tempo stesso è un riempitivo ed
un biostimolante, in quanto capace di stimolare i fibroblasti alla neo
sintesi di collagene
I protocolli sono fortemente personalizzati, differenti da paziente a paziente sia nell’obiettivo da raggiungere sia nella quantità di prodotti da utilizzare. Il principale filler di sintesi oggi utilizzato è l’acido ialuronico. Si tratta di un gel visco-elastico derivato da un polimero naturale dell’acido ialuronico, prodotto per sintesi batterica e crosslincato, in genere, con BDDE (1,4 butanediol diglycidyl Ether ) che ha la funzione di legare le una alle altre le molecole di acido ialuronico in modo da renderlo meno aggredibile dagli enzimi ialuronidasi e quindi rimanere più a lungo nel sito di impianto. Poiché questo è un normale componente polisaccaridico dei tessuti non si verificano reazioni allergiche al materiale quando viene iniettato per la correzione di inestetismi.
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