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domenica 8 marzo 2015



La nuova frontiera del Filler


Negli ultimi tre anni sta prepotentemente prendendo posto l’idrossiapatite di calcio, il filler più utilizzato negli Stati Uniti che al tempo stesso è un riempitivo ed un biostimolante, in quanto capace di stimolare i fibroblasti alla neo sintesi di collagene


I fillers sono sostanze riempitive utilizzate principalmente per il trattamento delle rughe cutanee, delle cicatrici infossate o anche per l’aumento dei volumi delle labbra, degli zigomi e delle guance. La nuova frontiera dei filler riguarda il loro utilizzo: non più piccoli ritocchi limitati alle labbra ed alle rughe più profonde ma ridare al viso un aspetto naturalmente giovanile ed un’armoniosa bellezza. Il chirurgo plastico pertanto, dopo un attento studio dell’anatomia e della dinamica espressiva di un viso può effettuare applicazioni differenziate con l’obiettivo di riempire le rughe, ridefinire i contorni dell’ovale, ripristinare i volumi, ridare tensione, turgore ed idratazione alla pelle.
I protocolli sono fortemente personalizzati, differenti da paziente a paziente sia nell’obiettivo da raggiungere sia nella quantità di prodotti da utilizzare. Il principale filler di sintesi oggi utilizzato è l’acido ialuronico. Si tratta di un gel visco-elastico derivato da un polimero naturale dell’acido ialuronico, prodotto per sintesi batterica e crosslincato, in genere, con BDDE (1,4 butanediol diglycidyl Ether ) che ha la funzione di legare le una alle altre le molecole di acido ialuronico in modo da renderlo meno aggredibile dagli enzimi ialuronidasi e quindi rimanere più a lungo nel sito di impianto. Poiché questo è un normale componente polisaccaridico dei tessuti non si verificano reazioni allergiche al materiale quando viene iniettato per la correzione di inestetismi.

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