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mercoledì 18 marzo 2015

Una risonanza magnetica per scoprire il vero amore

 

 Quasi per definizione, risulta impossibile dare una forma concreta alle idee astratte e attribuire una valenza fisica ai nostri sentimenti; per quanto chiunque associ i concetti di “giustizia”, “felicità” o “amore” ad una serie di immagini mentali e ad altrettanti ricordi, nessuno è in grado realmente di riempire di contenuti quelli che sono semplicemente enormi scatoloni concettuali, personalizzabili a piacere.

Nessuno, o quasi; stando a quanto sostiene un'equipe di ricercatori facenti capo alla cinese University of Science and Technology, l'ampia gamma di sensazioni che comunemente associamo al concetto di amore risulterebbe perfettamente quantificabile, misurabile e visualizzabile mediante il ricorso ad una comune risonanza magnetica.
amorerisonanzacina
Il team di scienziati cinesi è giunto a questa conclusione dopo aver analizzato nel dettaglio l'attività cerebrale di un campione statistico pari a 100 soggetti, monitorando l'attività neuronale dei partecipanti al test durante differenti fasi della loro vita e mettendo infine in relazione i dati relativi ad ogni partecipante al test, con l'intento di stabilire l'esistenza di un principio universale.
Dall'esperimento è emerso che ogniqualvolta sosteniamo di essere innamorati, nel nostro cervello si attivano 12 diverse aree legate alla produzione di ossiitocina, dopamina, vasopressina e altri neurotrasmettitori in grado di produrre nel nostro organismo quella sensazione di eccitazione, gratificazione e ricompensa suscitata dal complesso dei sentimenti amorosi, di modo che l'emozione in questione risulta non solo ampiamente tracciabile, ma anche valutabile in base ad un metro atto a stabilirne l'esistenza.
In sostanza, scoprendo che l'amore attiva determinati centri cerebrali, i medici cinesi capitanati dal dottor Xiaochu Zhang sono riusciti a mettere a punto una sorta di test organico, in grado di determinare se i sentimenti che stiamo provando in un dato momento siano riconducibili al complesso della sfera amorosa o meno, facendo leva sulla capacità di una macchina per la risonanza magnetica di evidenziare se i centri cerebrali attivi nel nostro cervello risultano sovrapponibili a quelli individuati come determinati per poter parlare di effettivo amore.
Mentre i ricercatori cinesi già pensano ad un'ampia gamma di utilizzi pratici per la loro scoperta, in grado di spaziare da impieghi processuali a cause di divorzio, non resta che constatare tristemente come la volontà di riempire di contenuti gli immensi contenitori astratti che animano la nostra fantasia giungerà un giorno a dare forme, colori e coefficienti a tutte quelle meravigliose idee che ci appassionano proprio perché sfuggenti e prive di una fisicità oggettiva.

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